food blog logo cinque gusti food magazine online
Cerca
logo cinque gusti

Consorzio Faro Doc, i produttori di nicchia al Vinitaly con il vino dai “doppi poteri delle onde” in prima assoluta

inbound
Di cosa parla questo articolo

Uno dei vini più radicati di tutta la Sicilia irradia la sua storia per la prima volta al Vinitaly 2024 con la robustezza di un Consorzio di Tutela. Il Faro Doc, il rosso rubino che tende al granata e che raccoglie 14 aziende del territorio messinese, è presente in una prima assoluta nello stand del Governo siciliano alla 56esima edizione della più importante manifestazione enologica al mondo che si svolge a Verona e racconta l’antichità e la qualità unica di questo gioiello dalle quattro/ cinque varietà di uve. A costituirlo quindi da Disciplinare Nerello mascalese dal 45 al 60%, Nerello cappuccio dal 15 al 30%, Nocera dal 5 al 10% ed una sola o insieme tra Nero d’Avola o Calabrese, Gaglioppo o Monsonico Nero, Sangiovese fino ad un massimo del 15%. Il battesimo di questo prodotto scaturisce dalla popolazione greca, i Pharii, nativi della città di Pharis in Mesopotamia che si stanziarono sugli odierni Monti Peloritani, definiti a quell’epoca (nell’VIII secolo a. C.) “Monti Pharis”, dominando lo Stretto di Messina con la colonia “Casale del Faro” (ai nostri giorni il villaggio Faro Superiore). Mentre il Consorzio si è formato nel 2002, lo schema di ripartenza ambiziosa con un nuovo CDA è stato proclamato poco più di un anno fa con le realtà iscritte ovvero: Azienda Amenta, Cantine Bonfiglio, Azienda Agricola Conte del Faro, Azienda Agricola Ciccolo, Azienda Agricola Soprano di Sindaro, Azienda Agricola Le Furie, Azienda Agricola Lepardo, Azienda Agricola Palari, S. Minutoli Sez. Agraria Cuppari, Fondo Dei Barbera 1961, Cantine Mimmo Paone, Azienda Agricola Sofi, Tenuta Enza La Fauci, Azienda Agricola Giostra Reitano, Vigna Sara e Vigneti Verzera. La Doc Faro esiste invece dal 1976 ed è una delle più storiche in Sicilia. Le sue referenze si possono approfondire anche fino al 17 aprile a Verona, nel Padiglione 2 Sicilia G75.

Per noi produttori di nicchia è il primo anno che il Consorzio riesce a partecipare al padiglione della Regione Siciliana – esordisce la presidente Enza La Fauci – . Nove consorziati aderenti configurano un bel traguardo, nove imprenditori che hanno scelto di fare questa tappa e che possono vantare questa possibilità di distribuire le loro etichette in un mercato interno nazionale e anche internazionale per dare slancio operativo all’attività commerciale”. “Aspettiamo i clienti per fare degustare il vino dei mari – incalza la guida dell’Organo di Tutela, consapevole anche della meraviglia su cui poggia la sua tenuta a Mezzana, fronte Tirreno -. Chi viene a trovarci potrà soffermarsi sulle caratteristiche di ben due versanti: Jonico e Tirrenico. Siamo aperti ad accogliere quegli avventori che volessero effettuare una visita nelle nostre cantine. Invitiamo tutti a venire a conoscere i nostri virtuosismi, grazie ai doni che la Natura ci ha regalato. Dopo il Vinitaly ci aspetta un ulteriore sviluppo del lavoro e del commercio. Continuiamo su questa strada dell’unione e della forza collettiva che ci permetta di investire sempre più in alto. Faremo apprezzare sempre di più le nostre referenze anche andando in giro a descrivere il nostro terroir e con il confronto con quei Paesi al top in questo settore, come la Francia”. Ovviamente La Fauci ricorda che senza gli adeguati aiuti finanziari delle istituzioni non si arriva lontano. Il Comune di Messina ha ingranato una marcia verso la direzione di rilancio anche del campo enoico, oltre che della cucina tradizionale provinciale.
Tra i viticoltori che si dedicano alla realizzazione del Faro DOC, si spazia dagli appezzamenti più vasti dell’istituto Agrario Cuppari con i 4 ettari e mezzo vitati con Faro Doc (e un altro ettaro con 12 vitigni regionali diversi a bacca rossa e bianca) alla Cantina Palari di Santo Stefano Briga (in Contrada Barna) con i suoi 7 ettari ossia i fratelli Geraci Giampiero e Salvatore con il volto del marketing di quest’ultimo – l’architetto dallo “stile dandy” inconfondibile, nonché vicepresidente del Consorzio, a quelli più contenuti dell’Azienda Soprano di Sindaro sita a Rodia con mezzo ettaro vitato, appartenente ad Antonella Bruschetta con il marito Paolo De Domenico ed i suoi due figli Aldo – responsabile produzione e Giorgia – biologa nutrizionista. Per quest’ultima realtà, si tratta forse della superficie vitivinicola più piccola di Messina, quasi 2400 ceppi, catalogata all’Albo della DOC Faro con il numero 13 (che conferisce la denominazione anche al vino).
Il vicepresidente Geraci sul Vinitaly di questa tornata afferma: “Il nostro inserimento come Consorzio rappresenta qui a Verona uno sposalizio tra il fattore del passato per l’identificazione di Doc e il fattore di freschezza per la voglia di valorizzazione dei nostri associati. I consumatori di questa rassegna si calano in una gamma di imprese riuscendo ad intercettare peculiarità diverse, lungo una fascia costiera che cinge appunto due mari così differenti e pur sempre in armonia, come la percezione che si evince dal nostro Faro: l’armonia tra bouquet, sapore corposo e sorso lungo”.
Ad intervenire anche il giovanissimo segretario del Consorzio Stelio Verzera, presente al Vinitaly con la tenuta di famiglia “Vigneti Verzera”, localizzati a Gesso, con la sorella Maria Luisa e con i sostenitori principali – i propri genitori Antonio e consorte: “Condividiamo questa nuova esperienza con altre cantine della Città dello Stretto, facenti parte del Consorzio. Ci troviamo in gruppo con l’intento di supportare e potenziare la visibilità del marchio Doc e farne un titolo di prestigio in ambito italiano ma anche fuori dalla Penisola, seguendo l’impulso dell’export che ama i vini siciliani”.
Ancora, il tesoriere del Consorzio Faro Doc Antonino Bonfiglio, amministratore delle Cantine Bonfiglio a Giampilieri per l’esattezza a Piano Cuturi, con una origine di Vignaioli dai primi del Novecento, commenta con soddisfazione ed emozione questa avventura sinergica: “Il Vinitaly è una grossa ed imperdibile occasione per degli investitori come noi che si avvalgono di una produzione più connessa al livello qualitativo che al volume. Senza questa aggregazione che salvaguarda i nostri passi e le nostre strategie, alcuni di noi non avrebbero magari potuto pensare di sorreggere i costi della permanenza in una vetrina così fondamentale. Contiamo di ravvivare questo debutto per qualcuno, ponendoci altri obiettivi di partecipazione in fiere ed eventi e di strutturarci in contesti sempre più espressivi, come per esempio il Consorzio di Tutela Etna Doc sta attuando da tempo e con tante testimonianze del loro territorio”.
Ci vuole perseveranza per coltivare dei vitigni ma anche e soprattutto per alimentare la cultura del vino italiano di qualità che sta assistendo ad una politica non sempre di promozione e ha incassato a volte duri colpi immotivati da parte di dinamiche di mercato straniero.

Proviamo a fornirvi dei flash sui vini che ricadono nella Faro DOC che afferiscono nel Consorzio in base all’elenco alfabetico e che sono in esposizione e in degustazione al Vinitaly. Non potrete fare altro che affezionarvi e consigliare ad altri di assaggiarli.
Il Faro Doc di Cantine Bonfiglio si chiama “Beatrice” e ha una aromaticità complessa e struttura equilibrata, complice i suoi 7 mesi in barrique di rovere francese. Con sacrifici immani Cantine Bonfiglio si sono riprese dall’alluvione del 2009 e hanno consolidato i terrazzamenti (nel rispetto dell’ambiente e dell’agricoltura biologica) mantenendo un ortobotanico spontaneo, da cui da una parte osservi il mare e dall’altra la pace della collina. Il vino Doc del Vigneto Conte del Faro si chiama “Eukoria” ed appartiene ad un’Azienda che nasce negli anni ’50 con la Famiglia Raffa di Castanea delle Furie. L’azienda agricola Ciccolo, che sorge in una bella vallata nella zona Santissima Annunziata di Messina ed è gestita da ben tre medici Antonio – il padre e Fabrizio e Francesco – i figli, offre al pubblico un Faro di grande eleganza “Due Pini” che compie passaggio in legno per un anno e altri sei mesi in bottiglia. I loro due ettari sono senz’altro un caposaldo di quella che è la spinta culturale dei titolari, che, pur avendo altra attività professionale, insistono su questo patrimonio di Sicilia. Il Faro Doc dell’azienda Soprano di Sindaro detto “13 Faro Doc” aggiunge al quartetto di vitigni un 5% di Sangiovese. L’azienda agricola Lepardo di Antonio Lepardo produce il “Piano Sole” nel territorio di Santo Stefano Medio quindi con una magnifica esposizione sullo Jonio che sottolinea la sua interessante ossatura. Il Faro Doc di Palari è un vino raffinato e ha la reputazione di essere il Faro dei Fari, dove oltre alla base dei tre vitigni autoctoni si reperiscono piccole percentuali di Galatena, Acitana, Jacchè e Core ‘e Palumba. Il “San Placido Faro Doc” è firmato dall’istituto Cuppari ed è considerato uno strepitoso esempio di viticultura del comprensorio di netta intensità e che prende il nome dalla contrada San Placido di Calonerò. Il Faro Rosso di Mimmo Paone è uno dei Faro più strutturati e che materializza la competenza del suo patron che confeziona con passione etichette dal 1991, oltre ad essere l’unica azienda fautrice di tutte e tre le Doc messinesi. I terreni di Paone sono curati anche dal figlio Simone e si trovano a Torregrotta, a Salina e adesso pure a Vulcano, con tre enoteche tra Messina e Lipari. L’azienda Sofi porta avanti il lavoro di due generazioni e il suo Faro “Santi” è una dedica dei figli al padre che, da ingegnere e imprenditore nel ramo edilizio, ha avviato le prime coltivazioni già nel 1950, in un borgo della Riserva naturale Capo Peloro, cioè Faro Superiore. Il Faro Doc di Tenuta Enza La Fauci è l’Obli’, caratterizzato da una leggera sapidità unita alla freschezza del Nerello Mascalese che in questi spazi assorbe note esuberanti ed è impreziosito dai singolari profumi del Nocera. La Fauci è orgogliosa della sua terra, dove accoglie momenti di degustazione con lo spettacolo delle Isole Eolie di fronte e di Capo Peloro ad Est. Il Faro dell’Azienda Giostra Reitano, con patron Francesco Reitano ma sponsorizzato al Vinitaly anche da Ismael Reitano (tra gli altri in foto), è protagonista nello scenario vitivinicolo da oltre quindici anni, nella Tenuta Rasocolmo in località Piano Torre, con i suoi riconoscimenti già dal 2011. Francesco è tornato da Milano nel 2008 da esperto di marketing e ha impiantato i vitigni relativi al Faro nella proprietà di famiglia, deciso a riqualificarla anche come suggestiva offerta di ospitalità nel casale dell’800, finemente ristrutturato e come teatro di eventi artistici. I Vigneti Verzera hanno spiccate potenzialità nei terreni che si estendono sulla riviera tirrenica a Gesso (dal materiale minerale gessoso) con il Faro “Gypsos”, uscito sul mercato da pochi mesi, che ha già un mercato nel circuito Horeca davvero in crescita e gettonato. L’azienda sta eseguendo una campagna con molto carattere a partire dall’amore per i siti tipici di Messina e dalle etichette con i loro veicoli d’epoca.

cuochipedia enciclopedia degli chef
Cuochipedia è il primo social dedicato esclusivamente ai cuochi ai pasticcieri e ai pizzaioli per promuovere i propri prodotti

Clicca qui per iscriverti
marco ilardi direttore artistico rassegna letteraria book wine and food
Rassegna letteraria Book Wine and food direttore artistico Marco Ilardi
marco ilardi direttore cinque gusti giudice campionati italiani di pizza doc
Marco Ilardi direttore di Cinque gusti giudice dal 2021 dei campionati mondiali di pizza DOC
marco ilardi autore la spunta blu
Leggi La spunta blu il nuovo libro di Marco Ilardi
marco ilardi autore del libro digital food
Leggi Digital food il libro del direttore Marco Ilardi con nuove idee tecnologiche per tutti gli addetti del settore Horeca
come diventare cuoco professionista
Cerchi lavoro in cucina? Scopri le offerte lavorative per cuochi
ricetta carbonara cannavacciuolo marco ilardi e lino d' Angiò
Vi presentiamo Giovannino Caccavacciuolo e la sua ricetta segreta della carbonara guarda la videoricetta dello chef
libro marco ilardi
Digital Food il libro di Marco Ilardi
marco ilardi premio cinque stelle oro cucina italiana associazione italiana cuochi
Il nostro direttore Marco Ilardi premio cinque stelle d'oro della cucina italiana 2023 della Associazione Italiana Cuochi
microkast il podcast di marco ilardi
Segui MicroKast il podcast di Marco Ilardi su food marketing e tecnologia
Potrebbe interessarti anche
Contenuti riservati a Cinque gusti