L’Istituto Internazionale di Elicicoltura di Cherasco, guidato dal 2016 dall’imprenditore Simone Sampò, ha rinnovato in chiave green ed etica il settore dell’elicicoltura: in 5 anni gli allevamenti elicicoli italiani che seguono il “Metodo Cherasco” sono passati da 200 a 715, impiegando un indotto di oltre 9000 persone e generando un significativo aumento di fatturato, cresciuto da 32 a oltre 350 milioni di euro.
La spirale virtuosa dell’economia elicoidale è avviata.
Devono essere speciali la terra, l’aria e le genti delle Langhe. Patria di slow food, del Barolo, di eccellenze gastronomiche come il pregiato tartufo e i formaggi, questo territorio Patrimonio Unesco ha un “humus” fertile nel quale si è sviluppata una nuova economia agricola in grado di estendersi a diversi altri settori.
È l’economia elicoidale – green, etica e vivibile – basata sull’allevamento delle chiocciole sviluppato dall’Istituto Internazionale di Elicicoltura della cittadina piemontese, già conosciuta storicamente come “Città delle paci” e che ora è la capitale incontrastata delle chiocciole allevate secondo il “Metodo Cherasco“. Metodo che assicura una “doppia redditività” diretta – oltre che dalla coltivazione e vendita delle chiocciole si ricava reddito anche dalla vendita della bava di lumaca – e opportunità di redditività indiretta.
Neologismo coniato da Simone Sampò – Presidente dell’Istituto Internazionale di Elicicoltura Cherasco – l’economia elicoidale, si sviluppa “a spirale”: coinvolge diversi comparti, creando valore in termini di lavoro, reddito e benessere sociale ed ambientale oltre che nel settore gastronomico – la carne di chiocciola è ricchissima di proteine con appena lo 0,7% di grassi (meno della sogliola) e l’allevamento richiede un dispendio minimo di acqua ed energia – anche in altri settori produttivi. Sono coinvolti il segmento prodotti di benessere, bellezza e farmaceutica – la bava delle lumache ha eccezionali proprietà cicatrizzanti, nutrienti e antiossidanti e funge da gastroprotettore naturale; il commercio di frutta e verdura – la bava è un antimicrobico naturale in grado di allungare lo shelf-life dei prodotti confezionati; lo sviluppo di applicazioni tecnologiche avanzate negli impianti come sensoristica e blockchain; il sociale con progetti riabilitativi dove i pazienti traggono giovamento nel prendersi cura della chiocciola con tempi lunghi e scanditi, proprio come quelli del piccolo mollusco, e il progetto F-Helicicultura dell’Istituto Internazionale di Elicicoltura, ovvero insegnare a bambini e ragazzi il rispetto della natura attraverso l’osservazione e la cura delle chiocciole.
Alla base di tutto c’è la chiocciola, piccolo mollusco invertebrato collocato al fondo della catena alimentare, e la terra nella quale vive, cresce e si riproduce.
L’attenzione alla sostenibilità ambientale, al rispetto per la natura e per il consumatore – alla base delle chiocciole metodo Cherasco – dà origine a un prodotto biologico, naturale e genuino, la chiocciola di Cherasco, di cui “non si butta via niente”: la carne nell’alta gastronomia, la bava di lumaca nei prodotti medici e cosmetici, gli intestini per l’alimentazione di altri animali, il guscio, fonte di calcare, nei prodotti ortodontici e per gli scrub nei massaggi.
Dalla chiocciola si origina un nuovo format economico, etico e sociale tridimensionale dove la materia prima – la chiocciola appunto – si autorigenera e apre reali e concrete opportunità di mercato in tutti e tre (da qui la tridimensionalità) i settori dell’economia: primario, secondario e terziario. Un elicicoltore virtuoso, che sfrutta tutte le potenzialità offerte dal Metodo Cherasco, non solo alleva per vendere la carne e la bava ma fin da subito, ad esempio, può diventare commerciante vendendo Food e Cosmetica a proprio marchio. Può realizzare e curare laboratori didattici con le scuole di ogni ordine e grado, può partecipare ad eventi e manifestazioni.
Non è un cerchio che si chiude, ma una spirale che apre nuove prospettive.
LA FIRMA DI SIMONE SAMPO’
Simone Sampò, in carica da 5 anni, ha dato una decisa svolta al mercato della lumaca accompagnando gli allevatori nelle diverse fasi di sviluppo della loro attività: dalle analisi preliminari sul terreno che si vuole destinare ad allevamento, alla consulenza per la preparazione del business plan e per la partecipazione ai bandi, fino all’assistenza per la gestione dell’impianto, della vegetazione e delle chiocciole.
“Oltre a creare consapevolezza, come e con slow food, l’economia elicoidale va oltre creando un sistema economico che ha come finalità la redistribuzione di reddito, di network, di benessere riportando la dignità alle persone – afferma Simone Sampò. Oggi questo sistema lo rappresenta la chiocciola, ma un domani lo potranno rappresentare la nocciola, il miele; con tanta ricerca e sviluppo si sviluppano i settori economici da coinvolgere”.
L’Istituto Internazionale di Elicicoltura, attraverso la sua Accademia e il suo reparto Ricerca e Sviluppo, è costantemente a fianco degli elicicoltori affiliati al disciplinare e garantisce sia l’accesso al credito – attraverso una partnership con la Banca di Credito Cooperativo di Cherasco, del Gruppo Cassa Centrale Banca, istituto di credito del cuneese che conosce a fondo il settore delle chiocciole – sia il ritiro della produzione (sia chiocciole, sia bava) da lavorare in Lumacheria Italiana e in S’Agapò, rispettivamente il brand di prodotti alimentari e quello di prodotti cosmetici e farmaceutici sviluppati dall’Istituto Internazionale di Elicicoltura, oltre a dare consulenza su come produrre in proprio, allargando così le spire dell’economia elicoidale.
I NUMERI DELL’ELICICOLTURA “CHIOCCIOLA METODO CHERASCO”
- 020 gli allevamenti elicicoli sul territorio italiano
- 715 quelli che seguono il Disciplinare “Chiocciola Metodo Cherasco”
- 350 milioni di euro il volume d’affari
- 700 le persone che lavorano nell’indotto (ristorazione, somministrazione, conservatoria, produzione di bava, cosmetica, farmaceutica, settore alimentare)
- 80% la percentuale di chiocciole di raccolta che vengono importate dal mercato estero
- 400 gli ettari ulteriori che servirebbero per colmare il gap di produzione
- il 54% del prodotto consumato arriva da lumache di raccolta, il 46% da lumache provenienti da allevamenti intensivo
IL DECALOGO DELL’ECONOMIA ELICOIDALE
- Sostenibilità ambientale e green economy – per lavorare tutti assieme nell’unica direzione concepibile oggi: la salvaguardia dell’ambiente
- Biodiversità – la grande sconosciuta del nostro pianeta, da studiare, riscoprire e tutelare
- Applicazione digitali – per condividere in tempo reale skills, risposte e informazioni
- Educazione alimentare – la filiera alimentare nasce e finisce nel piatto e nel cestino della spesa, tocca a tutti noi essere consapevoli e attenti
- Attenzione sociale – per crescere assieme, senza lasciare nessuno indietro
- Ricerca e Sviluppo – la ricerca e i fondi legati ad essa sono il midollo della crescita
- Internazionalizzazione – per raggiungere tutti
- Promozione culturale – perché senza la cultura non esiste creatività né trasmissione delle tradizioni
- Valorizzazione delle eccellenze territoriali – è essenziale farsi ambasciatore della propria terra
IL DISCIPLINARE “CHIOCCIOLA METODO ELICICOLTURA CHERASCO”
Le regole per un impianto dal potenziale di reddito altissimo e un prodotto 100% naturale e biologico.
Il successo della “Chiocciola Metodo Cherasco” è frutto del relativo Disciplinare, rivoluzionato dal sistema di allevamento a ciclo naturale completo. Sviluppato in collaborazione con L’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, il significato di questo sistema sta nell’auto sostentamento degli impianti elicicoli: la chiocciola deve mangiare ciò che viene appositamente prodotto e che cresce direttamente dalla terra. Solo così si può ottenere un prodotto super naturale con le caratteristiche della Chiocciola Metodo Cherasco.
I 6 fondamentali
- allevamento all’aperto
- alimentazione vegetale
- riproduttori certificati
- migrazione naturale
- rete helitex
- agricoltura simbiotica
Le regole fondamentali sono rigide ma dall’efficacia immediata: prima su tutti, gli impianti devono essere all’aperto, proprio per ricreare le condizioni di vita naturali e mantenere libero l’ecosistema del mollusco. Vietati anche i ripari dagli agenti atmosferici, l’unico materiale che separa i recinti deve essere la Rete Helitex, brevettato e resistente ai raggi UV e alle proprietà corrosive della bava, volto alla tutela della salute e della protezione della lumaca. Altra regola fondamentale è l’alimentazione esclusivamente vegetale, in due diversi momenti e luoghi: ogni recinto è suddiviso in due distinte zone – non fisicamente, quella di riproduzione e quella di ingrasso. La chiocciola si muove da uno all’altro in modo spontaneo, ecco perché la si chiama “migrazione naturale”, caratteristica innovativa introdotta dall’Istituto, ancora una volta per preservare il ciclo di vita naturale della lumaca. Alla base dell’allevamento a ciclo naturale completo ci sono anche i riproduttori certificati della specie (le chiocciole Helix Aspersa che ad ogni ciclo garantiscono la ripopolazione dell’allevamento), che deve essere l’allevamento stesso a produrre da sé in modo da garantirsi un numero adeguato di soggetti con le corrette caratteristiche per fini riproduttivi. Infine, l’agricoltura simbiotica: un metodo di allevamento che si fonda sulla valorizzazione della catena alimentare e i suoi attori: terra, animali e uomo che sono legati in modo imprescindibile.