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I gusti gelato meno calorici per la dieta

Di cosa parla questo articolo

Quante calorie ha un gelato? Ci sono gusti di gelato meno calorici per la dieta? Rispondiamo a queste domande in quest’articolo, partendo da un presupposto, cioè che il gelato è da considerarsi in tutto e per tutto un pasto, a merenda oppure a cena o persino, saltuariamente, a pranzo quando combinato con frutta e verdura. Detto questo, va da sé che il gelato non è un alimento ipocalorico, tuttavia è possibile gustarlo anche se si è a dieta, in modo moderato, sostituendolo ad altre pietanze (occasionalmente) e scegliendo gusti “meno calorici”.

Perché il gelato è un pasto?

Possiamo considerare il gelato un pasto perché è fatto con latte e uova e per questo ha proteine ad alto valore biologico. Tuttavia, dal punto di vista calorico, si varia molto da gusti a gusti di gelato.

I gusti gelato meno calorici

Consideriamo una coppetta con due palline di gelato alla frutta: fornisce circa cento chilocalorie. Una coppetta uguale con gusti “creme” (esempio cioccolato) ne apporta 180. Dunque pistacchio, cioccolato, fiordilatte, nocciola e tutti quei gusti cosiddetti “creme” sono più calorici. Il perché è semplice: le calorie del gelato alla frutta sono minori in quanto questi gusti sono creati con minor quantità di latte e uova. I gelati alla soia poi, sono ancora più “light” perché senza latte vaccino. I sorbetti sono senza latte e senza uova e sono per questo i più leggeri in calorie.

Vediamo più nel dettaglio le calorie per 100 grammi di prodotto

Calorie Gelato gusti crema: 100 grammi contengono 200 calorie

Calorie Gelato alla frutta: 100 grammi contengono 13o calorie

Calorie Gelato alla soia: 100 grammi contengono 100 calorie

Calorie Yogurt frozen (da non confondere con gelato allo yogurt): 100 grammi contengono 80 calorie

Gelati alternativi senza lattosio

In caso di intolleranze si può optare per gelati senza latte: i liquidi derivanti da soia, riso, avena, mandorle, sostituitivi del latte vaccino, sono utilizzati ormai da tutte le gelaterie per proporre un gelato vegano o per intolleranti al lattosio. Questi gelati hanno caratteristiche nutrizionali proprie. Il latte di soia è privo di colesterolo, ad esempio. Il latte di riso, naturalmente privo di glutine, ha buone proteine vegetali. Ugualmente il latte di avena è ricco di proteine vegetali, ma anche calcio, fosforo, vitamine del complesso B. Il latte di mandorle è il più “ricco” di grassi omega 3 e calcio.

Possiamo affermare senza timore di smentita che il gelato, in quantità ridotte, può essere inserito in una dieta ipocalorica se preso a merenda, scegliendolo alla frutta e possibilmente alla soia, tenendo a mente il calcolo finale delle calorie giornaliere e tenendo a mente che deve essere una merenda non periodica, ma saltuaria, da alternare con altri prodotti, come frutta o yogurt. Gusti come  pistacchio, pinoli o frutta secca sono molto più calorici e vanno riservati a chi non ha allergie alla frutta secca e nei bambini dopo i sette anni (per evitare eventuali allergie alimentari).

Come capire quando un gelato è di qualità?

Un gelato “buono” ha alcune caratteristiche: è cremoso, non ha grani di ghiaccio; il suo sapore coincide con quello dell’ingrediente, cioè il sapore della frutta, ad esempio, è subito riconoscibile e uguale al gusto della frutta fresca; il suo colore non è troppo acceso né troppo sbiadito (segno che non  è stata usata frutta vera fresca).

 

 

 

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