Due chef, un solo obiettivo: fare piatti che uniscono i ricordi e la creatività. E’ così che la serata culinaria dei fratelli Minutoli, Graziana e Paolo de “La Ruota Bistrot” di Messina acquista non solo uno slogan ma una vera e propria mission per tessere un nuovo stile di apericena mediante l’”Aperitivo – Ritorno al passato” e con il coinvolgimento dello chef Antonino Cucinotta, anche patron del “Ristorante San Ferdinando” a Nizza di Sicilia.
A cinque mesi dall’apertura del loro locale a tema street food e degustazioni vini, in pieno contesto storico (via Cardines n. 2), i proprietari hanno diversificato i loro appuntamenti gastronomici con la clientela inserendo lo smalto culturale perciò dall’”Aperitivo con l’autore” tra la mostra fotografica “Caos e Quiete” di Jessica Sottile a fine gennaio e la presentazione di un libro a metà marzo (“L’inaffidabilità dei jeans” di Salvatore D’Arrigo) e la Masterclass con la Scuola Europea Sommelier con Claudio Ferrara, arrivano a concentrarsi sulla saggezza e sperimentazione culinaria di scambiarsi lo stile con un altro collega come Cucinotta.
“La Ruota Bistrot” da lounge bar – pizzeria – wine tasting avverte l’esigenza di testare la cucina di qualità che parli di arte nell’habitat di mare. In questo modo, il menu che viene fuori è Gourmet ma allo stesso tempo sfizioso, senza abbandonare l’idea dell’arte di panificare quindi con un prodotto elaborato ma comunque easy – facile da degustare… amando gli accostamenti della base pizza con il topping di pesce. Lo chef Antonino Cucinotta, che porta avanti da luglio 2022 a Nizza di Sicilia il suo primo ristorante pizzeria, ha colto di buon grado il progetto di cena a 4 mani – divertimento – studio di sapori con il pizza chef Paolo Minutoli e ha stabilito con lui un bel rapporto dai tempi di un evento in collaborazione con lo chef stellato Massimo Mantarro, nell’Olimpo della Miçhelin e, tutt’oggi, Executive Chef al “Principe Cerami” del San Domenico Palace a Taormina (Four Seasons Hotel). Il racconto della cucina siciliana è sempre stato importante e insostituibile per un big come Mantarro e, alla stessa stregua, i due chef messinesi vogliono raggomitolare la memoria di bambino in un piatto come il cosiddetto pomodoro “stricato” sul pane: da questo ricordo che potrebbe essere l’ex merenda pomeridiana della nonna oppure la pausa con i compagnetti di giochi nel cortile, Minutoli si inventa l’impasto pizza al pomodoro. Evidentemente, Cucinotta ha assorbito la tecnica di chef Mantarro, avendo lavorato per cinque anni nel locale taorminese (“Villa Antonio”) della signora Scevola, nonché moglie dello stellato, che realizzava alcuni piatti e consulenza. I piatti della serata di giovedì 8 maggio che sorprenderanno sono: 1) Vellutata di scarola, palamita marinata e passata al cannello, spuma di tuma e sfoglie di pane croccante; 2) Crunch con impasto al pomodoro guarnito con salsa al pomodoro arrosto; 3) Pizza al tegamino con tagliata di tonno, coconciulo di Pantelleria con letto di cavolo cappuccio rosso e maionese di avocado siciliano; 4) Pun burger (blend farina di tipo 1 e farina di farro) con hamburger di pesce spada, lattughino cipolla caramellata e maionese aromatizzata al limone Interdonato e menta. Il tutto sarà accompagnato dal Prosecco Doc Treviso – Villa Sandi e il costo dell’apericena è di 25 euro con prenotazione.
Sia Paolo che Graziana sono figli d’arte di seconda generazione, dal momento che il padre Giovanni (con la consorte) ha avviato da anni la pitoneria – pizzeria di famiglia “La Ruota” nel caratteristico centro jonico Mili San Marco. Paolo ha emulato le orme da maestro pizzaiolo coltivando l’ardore per gli impasti, giungendo alle sue evoluzioni 4.0 e mantenendo le scelte tradizionali per i must messinesi cioè il Pitone e la focaccia; la sua formazione trova la sponda dalla scuola di Bonci a Salerno che ha garantito in lui la determinazione verso l’utilizzo della farina qualitativamente alta, con prefermento, e un adeguato lievito madre. Graziana, entusiasta e affabile nell’ospitalità, si occupa della sala e della carta dei vini da sommelier e delle birre artigianali siciliane (Irias di Torrenova in provincia di Messina e Yblon nel ragusano), per quanto sia in grado di tuffarsi nella miscelazione delle farine ma è più rapita dall’universo enoico. Entrambi i fratelli perorano la causa delle materie prime, della propria Isola, dai Grani antichi al pomodoro, fatta eccezione forse solo per la Latteria Sorrentina ma anche i sistemi di cottura che provengono da altre regioni ma sono rivisitati come la pizza in teglia o il misto padellino.
Intercettando professionisti come chef Cucinotta per fare cultura, si rileva la volontà degli imprenditori Minutoli a valorizzare il territorio e ad essere forze necessarie e virtuose che si ricavano spazi prestigiosi, in mezzo al perimetro monumentale della città (nel dehors e negli interni più intimi).
Lo chef del ristorante San Ferdinando ha accettato l’invito guardando al futuro, anche per la crescita della sua attività a Nizza di Sicilia. Nel suo locale, ci sono altri tre soci che organizzano il gruppo: il secondo chef Agatino Giovanni Modena, in sala Giulia Forzini e Veronica Cucinotta che è sommelier e cura la carta dei vini. A gestire il ramo pizzeria è lo chef Ivan Di Bella. 105 sono le etichette enoiche presenti al San Ferdinando e c’è l’alternativa di assaporare cocktails base con 5-6 tipologie di gin anche siciliano. Sicuramente, la carta viene rinnovata ogni anno vino e ci si focalizza molto sulle referenze per ogni provincia. Stesso ragionamento per il menù che è stagionale. Chef Cucinotta deve parecchio anche allo chef Gilberto Gemelli che coordinava la cucina a “Villa Antonio” e ad Antonino Lo Presti, originario di Palermo, che governava “L’Incontro” a Taormina: con ognuno di loro ha lavorato ben cinque anni, dopo diverse stagioni in giro per la Sicilia in siti turistici quali Ispica.