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Operazione clean – up con i tre Master of Wine italiani, “Puliamo lo Stagnone” a Marsala fa faville per un centinaio di volontari anti – rifiuti

gabriele gorelli andrea lonardi e pietro russo
Di cosa parla questo articolo

Conclusa domenica 15 giugno l’iniziativa di clean-up, un centinaio i volontari partecipanti 

Nelle brochure turistiche viene presentata come paradiso naturale, un tesoro di biodiversità. La Riserva Naturale dello Stagnone di Marsala, sulla costa occidentale della Sicilia, è di straordinaria bellezza. Peccato, però, che l’intera area delle antiche Saline marsalesi sia invasa da rifiuti di ogni tipo, abbandonati per malcostume e incuria, non rimossi per l’inadempienza di chi dovrebbe garantire la pulizia dei luoghi come ordinario servizio alla collettività.

i volontari di Puliamo lo Stagnone
i volontari di Puliamo lo Stagnone

Così ieri mattina, grazie al comitato “Insieme per lo Stagnone”, formato da cittadini e imprenditori della zona e a “Salt West”, il progetto territoriale lanciato dai tre Master of Wine italiani, Gabriele Gorelli, Andrea Lonardi e Pietro Russo, che riunisce cinque cantine, è scattata  l’operazione “Puliamo lo Stagnone”, un imperativo che è soprattutto esortazione al rispetto di quella che potrebbe diventare – questo è l’obiettivo di Salt West – una delle destinazioni enoturistiche più suggestive d’Italia.

Un centinaio di volontari organizzati in due gruppi, comprese intere famiglie con bambini al seguito, muniti di guanti, sacchetti, borracce e cappelli, hanno battuto palmo a palmo l’intera area, dalla Contrada Birgi Vecchi all’Ettore Infersa e, noncuranti del sole cocente, dalle 8,30 a metà mattinata, hanno individuato e raccolto rifiuti di ogni tipo, dalle bottiglie di birra agli pneumatici, da taniche di olio esausto a materiale per l’edilizia, da contenitori di detersivi a pesanti bancali di legno oltre a decine di sacchi di umido domestico.

Non solo. Nell’area dove va in scena uno dei tramonti più belli del mondo, sul suggestivo lungomare che guarda alle quattro piccole isole della laguna e alle sagome dei vecchi mulini, sono stati rimossi anche altri rifiuti “speciali”, come cartelli stradali divelti, un copriwater (poco distante è poi stato rinvenuto anche il water), un servizio di posate d’acciaio, un motore idraulico, una targa d’automobile e una scatola contenente un test di gravidanza rapido, abbandonata probabilmente da chi aveva scelto le Saline come contesto romantico per un responso importante. Tutti i rifiuti, differenziati per tipologia, sono stati portati dai volontari nelle aree di raccolta e rimossi poco dopo dagli operatori ecologici comunali mentre la mattinata dei volontari si concludeva con un brindisi nel chiosco-vigneto di Peola, proprio in riva alla laguna.

La campagna di clean-up di domenica 15 giugno –  la prima da quando è stato lanciato il progetto di Salt West, che riunisce le aziende vitivinicole Officina del Vento, Fina, Intorcia, Baglio Oro e Mastro di Baglio – è stata pensata come ennesima iniziativa di sensibilizzazione alla salvaguardia dell’ecosistema dello Stagnone, nell’ambito del più ampio progetto-manifesto per il rilancio della zona come mèta enoturistica ed esperienziale di target alto.

Proprio su quest’ultimo punto scommettono i tre Master of Wine – il siciliano Pietro Russo, il veneto Andrea Lonardi e il toscano Gabriele Gorelli – che con la loro “Officina del Vento”, un ettaro di vigneto che dona un Grillo fortemente identitario, hanno scelto di continuare a “coltivare” il loro sodalizio amicale e professionale e che intendono promuovere l’area come destinazione iconica internazionale.

“Puliamo lo Stagnone vuole prima di tutto investire sull’educazione civica, sul rispetto delle regole e dei luoghi – sottolinea Gorelli – e sono felice che oggi, con noi, ci fossero anche molti bambini. Il loro piccolo contributo è un segnale di grande importanza”.

“Il contesto unico, i vigneti storici, lo stile dei vini – aggiunge Lonardi – devono diventare elementi trainanti, così come è avvenuto in altre parti del mondo, per fare dello Stagnone una destinazione internazionale. Ma c’è ancora tanta strada da fare”. “È incomprensibile come un’area naturale così preziosa non sia tutelata e rispettata, prima di tutto da chi ne fruisce – riflette Russo – mentre è assurdo che un luogo visitato ogni anno da decine di migliaia di turisti non abbia la dovuta attenzione da parte delle Istituzioni. Il nostro progetto di comunità è anche questo: accendere un faro sulla Riserva dello Stagnone”.

 

 

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