La poke bowl è un piatto delle isole Hawaii ed è spopolato nel mondo intero. Infatti, è stato il piatto più venduto sulla piattaforma Deliveroo e proprio un locale italiano, a Firenze, è stato quello che più di tutti ha evaso ordinazioni nel 2021.
Cos’è la poke bowl?
Possiamo definirla una sorta di insalata molto ricca, un piatto unico a base di pesce crudo (tonno o salmone o anche polpo) unito a riso, frutta, verdura, salsine. Energetico, fresco, bilanciato in proteine, carboidrati e vitamine. Con la sua diffusione in tutti i paesi, anche occidentali, la sua ricetta originale ha subito molte variazioni.
L’origine del Poke bowl
Poke (scritto anche poké) significa “tagliare”. La ricetta della tradizione hawaiana prevede tonno, salmone o polpo a pezzi, condito con sale, kimchi e alghe marine. Questo piatto nasce dall’usanza dei pescatori delle Hawaii. Finito il lavoro, pranzavano con lo scarto del pescato, pulendo e tagliando pesce o polpo, da gustare con ciò che era a disposizione. Molti condimenti, oggi presenti nelle varie ricette, sono di derivazione giapponese. Per esempio, la salsa di soia, le cipolle verdi e i semi di sesamo oppure i pezzetti di peperoncino. Con la sua espansione in tutto il mondo, partendo dagli stati U.S.A., il poke bowl è diventato il piatto come lo consociamo oggi, con pesce crudo, verdure e frutta.
Questo piatto di mare è un po’ l’emblema di tutta la cucina delle isole Hawaii nel senso che è un mix, un blend, una grande ciotola mista, così come tutta la gastronomia isolana è un pot-pourri di altre arti culinarie, ovvero tutte le cucine nazionali dei gruppi di immigrati che sono giunti in queste isole paradisiache. Una “fusion”, a dirla con un termine contemporaneo, fra piatti cinesi, filippini, giapponesi, coreani, polinesiani e portoghesi.
I locali che fanno Poké Bowl nella top ten di Deeliveroo
Il podio spetta al Salmon Poke preparato dal Pokèria by Nima di Firenze; seguono il Poke Bowl di Honi Poke di Londra, il Poke Bowl di Ohana Poké Sushi a Den Haag, il Burrito Bowl di Guzman Y Gomez a Singapore.
Dunque, questo piatto è presente nei menu di tutto il globo ed è apprezzatissimo anche in Italia, tant’è che se leggiamo tutta la classifica dei primi 100 piatti più ordinati con Deliveroo, troviamo moltissimi ristorantini italiani.
Troviamo il Rainbow Poke di Makito a Quartu-Cagliari (13esima posizione), l’Ipoke di Ipokeyou di Arezzo (45esima posizione), il Pokè di Pokewaii a Bolzano (48esima posizione), il Pokè di Hawaii Poke a Verona (60esima posizione), il Pokè di Koko House a Cagliari (75esima posizione), lo Spicy Tuna Poke di Poke House di Milano (83esima posizione) e il Pokè di Pokèria by Nima a Milano (89esima posizione).
Poke Bowl come prepararlo ricetta originale
Per realizzare una poké bowl moderna, occorre preparare prima il pesce a cubetti o filetti, pulito ed eviscerato. Non è necessario il tonno rosso, è possibile realizzarlo con un tonnetto mediterraneo. Oppure con salmone abbattuto. L’insalata si compone sul momento: si può unire cetriolo, avocado, ananas, riso bollito. Si condisce bene con salsa di soia, facile da trovare. Nulla vieta di interpretare la poké con i prodotti a km zero dei nostri territori. Ok allora a fave, carote bollite, mandorle, radicchio, sedano. La straordinaria diffusione del piatto, probabilmente, sta anche nella sua versatilità: al crudo di pesce che fa tanto sushi, si uniscono le verdure dell’orto, in una coppa che fa subito gola.
Non ci meraviglieremo se presto arriveranno poke bowl di pesce azzurro nostrano, con sarde, alici, merluzzo a tocchetti, o gamberi, o mitili crudi, recuperando in qualche modo, attraverso l’esotica Hawaii, la nostra tradizione mediterranea, dove da sempre il pesce viene marinato in sale limone, e polpi, gamberi e mitili vengono consumati appena pescati.