Da spazio abbandonato a polo creativo: Red Bull lascia in eredità un campo alla città di Palermo
Dopo la spettacolare finale di Red Bull Half Court, svoltasi nel luglio 2024 nel capoluogo siciliano, Red Bull torna a Palermo con un gesto concreto di restituzione alla città: la consegna ufficiale del nuovo campo polifunzionale nel quartiere Albergheria, nel cuore di Ballarò. La cerimonia, alla presenza del Sindaco di Palermo Roberto Lagalla, dell’Assessore al Turismo e Sport Alessandro Anello e del Consigliere Comunale Salvo Imperiale, celebra un importante progetto di rigenerazione urbana.
Grazie alla collaborazione con il Comune di Palermo, uno spazio in precedenza in stato di abbandono è stato completamente trasformato e restituito alla comunità. Il campo – diviso in due metà, una per il basket e una per il calcio – non sarà solo luogo di pratica sportiva, ma anche un nuovo punto di riferimento sociale per i giovani del quartiere, sottolineando l’impegno di Red Bull a favore delle realtà locali.
A differenza di un classico evento, la consegna è stata pensata come una cerimonia informale, con momenti musicali, i primi tiri a canestro e in porta, e gli interventi delle istituzioni locali e di Giulio Rosk, l’artista autore dell’opera che arricchisce visivamente l’intero campo.
L’intervento completa la legacy di Red Bull Half Court che, sin dalla sua nascita, affianca all’evento sportivo internazionale un’attenzione concreta ai territori che lo ospitano. In questo spirito, Red Bull ha voluto donare alla città un playground che unisse estetica, funzionalità e identità.
Il murales che abbraccia il campo è stato realizzato da Giulio Gebbia, in arte Rosk, street artist di fama internazionale originario della Sicilia e residente a Palermo. L’opera rappresenta due soggetti immaginari – un giocatore di basket e uno di calcio – posti specularmente, a sottolineare la multifunzionalità del campo e il dialogo tra due sport che condividono lo stesso spazio. Da sottolineare anche il prezioso lavoro di coordinamento di Giuseppe Longo di The District, che ha curato l’intero processo insieme all’artista e a Red Bull, collaborando attivamente con le realtà locali per garantire un risultato condiviso e autentico.
Il progetto è stato reso possibile anche grazie al supporto di Mapei, nell’ambito di una partnership globale con Red Bull, e alla comunità locale, che ha sostenuto e accompagnato tutte le fasi di realizzazione del campo.