La torta mimosa è ormai diventata il dolce classico dell’8 marzo, in cui ricorre annualmente la giornata internazionale della donna.
Perché al dolce e alla giornata viene associata la mimosa?
Fu scelto da Rita Montagnana, Teresa Noce e Teresina Mattei: tre donne partigiane appartenenti all’Unione Donne in Italia (che istituì nel 1946 questa celebrazione).
Le donne scelsero la mimosa perché ritenevano fosse il più facile da reperire con l’arrivo della primavera.
E da quel momento, il resto è storia.
Giorni di memoria o strumenti di marketing?
Non si possono dare tutti i torti a questa supposizione molto diffusa.
Bisogna dire che con l’avvento del capitalismo la festa della donna è stata ampiamente strumentalizzata in tutti i modi possibili e immaginabili.
Questo ha indignato molte generazioni femminili e lo fa tutt’oggi.
Questa dovrebbe essere una giornata rappresentativa, dal profondo valore simbolico.
Ce ne sarebbero tantissime di cose da dire riguardo una giornata che è stata banalmente ridotta a un ulteriore strumento di guadagno.
Qual è il vero scopo della giornata internazionale della donna?
È un momento di celebrazione e memoria. Per tenere traccia dei progressi economici, politici e culturali raggiunti universalmente dalle donne. E per ricordare tutte coloro che hanno dovuto sacrificarsi (spesso con la vita) per raggiungere gli obiettivi e i benefici di cui oggi abbiamo la fortuna di usufruire.
Primo fra tutti, il diritto di voto (sempre più sottovalutato per una condizione di grande angoscia e avvilimento che accomunano generazioni presenti e passate).
La torta mimosa
La festa della donna è anche un modo simbolico per addentrarsi nel periodo primaverile. Il mio periodo dell’anno preferito!
I fiori sbocciano, il tempo comincia ad essere più mite, le giornate di allungano… sfortunatamente gira anche il polline ma diciamo che per adesso quest’ultimo aspetto lo sorvoliamo!
Un gustosissimo simbolo della giornata dell’8 marzo è la torta mimosa (sempre molto in linea con il concept day oserei dire). Oltre ad essere particolarmente bella, è anche super buona e funzionale!
La particolarità di questo dolce è proprio il suo fattore estetico: forma a cupola composta da tantissime piccole molliche di pan di spagna che ricordano appunto la mimosa.
Realizzarla è molto semplice e l’aspetto più particolare è proprio la possibilità di utilizzare anche gli scarti del pan di spagna senza dover buttare via nulla!
Come fare la torta mimosa vegana
Ovviamente, come al solito, facciamo un check per capire come sostituire gli ingredienti del dolce tradizionale per realizzare una gustosa torta mimosa vegana:
PAN DI SPAGNA
- Zucchero
- Farina
- Fecola di patate
- Uova sostituire con yogurt vegetale
- Baccello di vaniglia
- Sale fino
CREMA PASTICCERA
- Tuorli preparati vegani appositi oppure fecola di patate
- Zucchero
- Latte intero latte vegetale
- Panna fresca liquida panna o yogurt vegetale
- Amido di mais
- Baccello di vaniglia
CREMA CHANTILLY
- Panna fresca liquida o panna o yogurt vegetale
- Zucchero a velo
BAGNA AL LIQUORE
- Acqua
- Zucchero
- Grand Marnier
Ricetta tradizionale della torta mimosa
Preparazione della Torta mimosa ideata a Rieti nel 1950 dal pasticcere Adelmo Renzi
- 3 uova intere (taglia grande)
- 3 tuorli (taglia grande)
- 160 gr zucchero (semolato)
- 70 gr farina (tipo 00)
- 95 gr fecola di patate
- 1 buccia di limone (grattugiata)
- 1 bustina vaniglia (in alternativa estratto di vaniglia)
- 1 pizzico sale
Va servita dopo almeno 30 minuti in frigo
Come avrete sicuramente intuito, il procedimento per realizzare la torta mimosa non è semplicissimo: sono previste addirittura due tipologie di crema. Resta però un fantastico esempio di dolci zerowaste che aiutano a evitare ogni tipo di spreco in cucina, perciò, ci piace anche di più!!
Adesso non importa se cuciniate in casa la vostra torta mimosa o se la compriate in pasticceria.
Ciò che mi sento di dire a ognuno di voi, uomini e donne che state leggendo, è di essere sempre grati per una giornata come quella dell’8 marzo non tanto perché essa si manifesta come un’occasione in più per festeggiare qualcosa. Bensì perché questa giornata rappresenta un grande traguardo di civiltà intrapreso 75 anni fa e che non possiamo dirsi compiuto.
La strada davanti è ancora lunga e veramente piena di ostacoli. Ma, guardandoci indietro, possiamo vederle le impronte lasciate sull’asfalto.
Non fermiamoci qui, continuiamo a camminare sulla strada del rispetto e del cambiamento. Con la giusta consapevolezza, un mondo più civile è possibile.
Sta a noi