A guardarli, a sentirne il profumo, per non parlare del loro sapore tipicamente succulento, sappiamo già che si tratta di loro. Ma se ottenessero la De.Co. o Denominazione Comunale di Origine potrebbero non avere più rivali. Ecco che due piatti caratteristici messinesi – le Braciole di carne leggendarie e “Sua Maestà l’Arancino” – sono stati scelti dai vertici dell’Ente municipale per avviare l’iter della De.Co. e fungere da apripista per tanto altro che cammini nel settore della ristorazione ma anche dell’agroalimentare.
Oggi, la loro presentazione ufficiale al Museo Regionale Interdisciplinare di Messina con tutte le parti valide per la questione politico – istituzionale, tanti produttori e tra questi di vino Doc, aziende da emulare e relatori dell’Università per argomentare il rapporto eterno tra cibo e vino.
Questa fase si profila come una ventata di ossigeno necessaria per la crescita delle eccellenze enogastronomiche e necessita di una squadra solida di competenze che rafforzino il progetto di rendere riconoscibile e distintivo nel mondo quello specifico prodotto o pietanza messinese. A formare questa rete, oltre alla “Casa Comunale”, anche Sicindustria Delegazione di Messina, l’Università degli Studi e la Camera di Commercio peloritana.
Non si può parlare di cibo senza apprezzarne le materie prime e le ricette, così questa mattina, nell’ex Filanda al Museo, dopo i diversi contributi del Sindaco Federico Basile e dei referenti di Giunta per le Attività Produttive Massimo Finocchiaro e per l’Agroalimentare Alessandra Calafiore, hanno creato molto entusiasmo i Cooking Show a quattro mani per l’uno e per l’altro piatto proposto per le DeCo.
A cimentarsi per la preparazione dell’Arancino è stato proprio il Primo Cittadino con la guida dello Chef de “L’Ancora dal 1968” Cosimo Andreotti – una garanzia per l’attività che esporta dappertutto il rustico fatto di riso e ragù di carne.
Mentre per il secondo Cooking Show le protagoniste sono state le Braciole, eseguite per prova dall’assessore Calafiore con l’Azienda “Lombardo 1830” che ha spiegato, con il suo titolare Giovanni Lombardo, la qualità e i passaggi della realizzazione del piatto (il taglio di carne come la lattughina, strofinata con la sugna dal sapore molto spiccato e il ripieno di pangrattato, olio Evo, caciocavallo dolce, parmigiano – pecorino ed aromi).
E poi l’assaggio di queste ricette è stato realizzato al Circolo del Tennis e della Vela per gli organi di stampa e gli addetti ai lavori, accompagnato dalle rilevanti Doc dei tre Consorzi di tutela in provincia: Faro, Malvasia e Mamertino.
A coordinare e fare degustare il banco alcolico è stata la Scuola Europea Sommelier. In questa sede, il presidente del Circolo Antonio Barbera ha manifestato la sua soddisfazione nell’accogliere questo bel progetto e le persone che lo incoraggiano.
Da puntualizzare che l’iniziativa si convoglia in una delibera comunale del 2020 che è senz’altro l’impulso dato dalla precedente amministrazione e raccolta dall’attuale, una strategia che dovrà incontrarsi a metà percorso con le associazioni di categoria e le imprese fino a scrivere un Disciplinare che stabilisca le linee guida dei requisiti.
Il dibattito e l’ascolto di testimonianze al Museo sono stati ritmati dal direttore del giornale online “Cronache di Gusto” Fabrizio Carrera, media partner della presentazione e da qui sono emersi commenti e impegni futuri.
A portare i suoi saluti il Direttore del Museo Orazio Micali che ha accolto il ricco parterre in questa atmosfera di cultura. A seguire l’assessore Finocchiaro si è sbilanciato: “Siamo convinti che l’input di istituire le DeCo per questi primi prodotti emblematici per la città di Messina stimolerà l’ingresso di altre tipicità in questo iter. Noi stiamo riattivando una delibera del 2020 che è stata proposta dall’assessore uscente Musolino (quindi onore al suo merito) e che si allaccia alla condotta nazionale.
Le DeCo già esistono ma bisogna saperle sfruttare in virtù della propria area ed estendendo il discorso alle associazioni di categoria per ottenere risultati più celeri. Ci sono dei piatti che nessuno ci può togliere e su cui ci concentreremo vedi la granita caffè con panna e la brioche col tuppo e il pesce stocco a’ ghiotta”. L’assessore Calafiore ha chiarito la possibilità di integrare nuovi prodotti facendo un censimento agricolo grazie alla sua delega di settore ed inserendo anche la formazione per i ragazzi, magari nel settore sociale. “Questo di oggi deve essere un confronto felice – ha evindenziat0 – per misurarci con il futuro, senza diatribe con altre province. Ognuno può trovare la sua peculiarità senza restare indietro”.
Flora Mondello – presidente del Consorzio di tutela Doc Mamertino – ha aggiunto:
“Il marchio DeCo rappresenta la perfetta sinergia tra istituzione locale e impresa che opera nel territorio: una svolta epocale per la valorizzazione del territorio legato alle proprie eccellenze agroalimentari. Messina dimostra di esserci”. L’evento, secondo l’imprenditrice, si rivela “un momento di virtuosa collaborazione tra imprese, corpi intermedi e istituzioni”.
“Il Consorzio della Doc Mamertino – conclude la responsabile- abbraccia questa iniziativa con entusiasmo: del resto, il nostro prodotto si lega indissolubilmente alle nostre zone”.
A prendere la parola è anche uno dei membri del Consorzio Doc Faro Antonino Bonfiglio:
“Il nostro territorio unico e meraviglioso con delle eccellenze ancora non ben valorizzate. Il ruolo dei produttori e delle istituzioni è fondamentale in una visione cooperativa per invertire la tendenza del mancato accreditamento.
Abbiamo delle eccellenze già riconosciute come l’architetto Geraci di Palari che ha fatto bere il suo vino Faro ai Grandi della Terra in occasioni importanti ma abbiamo anche delle realtà in crescita gestite da Sabbatino e Barzagli. Per quanto riguarda la mia realtà, nasce come azienda agricola in un versante opposto (a sud) rispetto a queste e nasce con forte vocazione di salvaguardia del territorio perché siamo reduci dalle alluvioni del 2007 e del 2009.
La cura del territorio per noi, attraverso la viticoltura, è anche motivo per mitigare il fenomeno di erosione idrogeologica che colpisce in particolar modo la nostra provincia”.
La senatrice Dafne Musolino ha voluto supportare questa operazione già intrapresa da lei ma sospesa dal Covid – 19. Il Sindaco Basile ha invece ribadito l’importanza di dovere amplificare il comparto Food espressione di una identità e cultura che non va mai persa ma solo recuperata con tutte le risorse possibili.
Il Presidente della Camera di Commercio di Messina – Ivo Blandina è intervenuto sulla costruttività del servizio che verrà offerto (se venissero istituite le DeCo) alla città, in termini di volano per gli altri commercianti e per il turismo.
Ad esprimersi per Sicindustria Messina il delegato – Alberto Donato mentre il Presidente Pietro Franza (nella foto) è riuscito a partecipare in seconda battuta al Circolo del Tennis e della Vela ad un simpatico “esperimento di pasticceria” nel riempire i cannoli, a cui anche l’assessore Calafiore non ha potuto rinunciare.
La distribuzione dei cannoli è stata curata dalla Pasticceria Irrera ed abbinata ad alcune Malvasie delle Lipari che rappresentano un’altra Doc messinese.
L’Università è stata ben contenta di coinvolgere gli studenti mettendo a disposizione crediti formativi.
Il primo dei tre moduli “Vino: tra scienza e cultura” è stato esaustivo con il docente Nicola Cicero.
Il secondo modulo “L’alimentazione tra lusso, crisi e tradizione” è stato affrontato dalla docente Elena Santagati, in materia dei prodotti territoriali, sotto l’aspetto storico.
Il terzo modulo “La sostenibilità dell’agroalimentare, strategie circolari di valorizzazione dei sottoprodotti” è stato analizzato dalla docente Rossella Vadalà.
A concludere sono state le esperienze delle aziende virtuose quali Damiano Think Organic, Simone Gatto e Filippo Denaro della “Pasticceria Irrera”.