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Pastiera napoletana ricetta originale e vegana

la pastiera napoletana vegana cinque gusti
Di cosa parla questo articolo

Storia della pastiera napoletana originale

La leggenda della pastiera napoletana si accomuna alla leggenda della sirena Partenope.

Pare che per ringraziare la sirena per aver scelto il Golfo di Napoli come dimora, le erano stati portati 7 doni per simboleggiare la fertilità, l’abbondanza, la ricchezza e la dolcezza.

i doni erano proprio gli ingredienti necessari per realizzare la pastiera: farina, uova, ricotta, grano, fiori d’arancio, spezie, zucchero.

Fu Partenope a mescolarle e a dar vita alla gustosa pastiera che ancora oggi consumiamo nel periodo pasquale.

La storia, quella più realistica, sembrerebbe invece avere origine in un convento di San Gregorio Armeno. Fu una delle suore del convento a dar vita a questo dolce nel periodo pasquale per consegnarlo in segno di augurio e ringraziamento ai reali che sovvenzionavano regolarmente la buona tenuta del luogo di culto.

Nel ‘700 molti dei dolci della tradizione napoletana sono nati proprio in convento. Le suore erano delle cuoche eccellenti e tutte le loro produzioni erano destinate sempre alle famiglie reali alle quali erano legate.

È un dolce molto laborioso, che bisogna ammettere richiede molto tempo. È per questo che gli si dedicano le giuste attenzioni nel periodo pasquale, diventando il dolce tipico della tradizione napoletana.

Le regole della pastiera napoletana perfetta

C’è una regola che però è tassativamente necessario eseguire a dovere: la copertura del ripieno dev’essere composta da sette strisce: tre in un verso e quattro nell’altro. Così da poter formare dei rombi perfetti.

Tra l’altro, le sette strisce ci ricordano i sette doni della leggenda di Partenope, sempre vivi nella memoria collettiva del popolo.

Ma non solo… sette sono anche i decumani ed i quartieri del centro storico di Napoli.

Ricetta pastiera napoletana facile

Pastiera napoletana1

Pastiera napoletana

Ricetta originale della pastiera napoletana delle nostre nonne
Preparazione 1 ora 20 minuti
Cottura 1 ora
Tempo totale 2 ore 20 minuti
Portata Dolci
Cucina Napoletana
Porzioni 6 persone
Calorie 1050 kcal

Equipment

  • cucchiaio
  • recipiente
  • colino
  • pentola
  • grattugia
  • tortiera

Ingredienti
  

  • 500 gr ricotta
  • 200 gr grano
  • 0,5 l latte
  • 1 scorza limone
  • 220 gr zucchero
  • 60 gr canditi
  • 1 bicchierino acqua di fiori d'arancio
  • 7 uova
  • 50 gr zucchero a velo

Per la pasta frolla

  • 1 bicchierino marsala
  • 300 gr farina
  • 150 gr zucchero
  • 150 gr burro
  • 2 tuorli d'uovo
  • 1 puntina bicarbonato
  • 1 pizzico sale

Istruzioni
 

  • Scolate il grano (che già da due giorni prima avrete messo a bagno in acqua) e lessatelo per trenta minuti in acqua, quindi cuocetelo nel latte caldo assieme a metà scorza di limone e 20 grammi di zucchero, fino a quando il latte sarà consumato completamente.
    200 gr grano, 0,5 l latte, 1 scorza limone, 1 bicchierino acqua di fiori d'arancio, 220 gr zucchero
    scolatura preparazione grano per la pastiera napoletana
  • Preparate la pasta frolla impastando la farina con il burro ammorbidito a pezzetti, lo zucchero, i tuorli, il marsala, il sale e il bicarbonato. Fate una palla col composto e lasciatela riposare per mezz'ora.
    220 gr zucchero, 7 uova, 1 bicchierino marsala, 300 gr farina, 150 gr zucchero, 150 gr burro, 1 puntina bicarbonato, 1 pizzico sale, 2 tuorli d'uovo
    preparazione pasta frolla pastiera napoletana
  • Versate in un recipiente la ricotta, i canditi, l'acqua di fiori d'arancio, il rimanente limone grattuggiato ed il restante zucchero, quindi lavorateli. Aggiungete il grano ed amalgamatelo con sei tuorli, uno per volta, poi con quattro albumi montati a neve.
    500 gr ricotta, 60 gr canditi, 1 bicchierino acqua di fiori d'arancio, 200 gr grano
    pastiera napoletana ingredienti
  • Dividete la pasta frolla in due parti, una il doppio dell'altra, spianate la più grande, foderate il fondo e i bordi di una tortiera imburrata e riempitela con il composto preparato. Con la rimanente pasta, preparate delle striscette e sistematele sulla pastiera napoletana incrociandole a disegnare una sorta di grata, che a Napoli rappresentano gli incroci tra i vari Decumani.
    preparazione pastiera napoletana originale
  • Spennellate la superficie della pastiera con il tuorlo d'uovo rimasto e mettetela a cuocere per un ora in forno caldo a 170 gradi.
    Lasciatela raffreddare, completate spolverandola con lo zucchero a velo e quindi servitela.
    50 gr zucchero a velo
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Quale vino abbinare con la pastiera napoletana?

Sulla pastiera vi consigliamo una bella Malvasia di Lipari, un vino morbido, confidenziale e profumatissimo che accompagna secondo noi perfettamente la pastiera napoletana, assecondandone il connubio tra il croccante della pasta cotta ed il morbido della crema del ripieno.

Pastiera napoletana vegana

Sembrerà una blasfemia, eppure, la pastiera napoletana rivisitata in chiave vegana è una realtà. Aggiungerei anche una bella realtà!

Penso sempre che sia ingiusto privarsi di molti dei sapori della tradizione solo perché si è deciso di sposare un regime alimentare differente. E quindi ben vengano le alternative senza rinuncia!

Come cucinare una pastiera vegana?

È dunque possibile fare una versione totalmente vegetale della pastiera napoletana? Assolutamente sì! Vediamo come con la mia solita lista degli alimenti sostitutivi:

Ingredienti

Farina >>> ok

Fecola di patate >>> ok

Zucchero di canna >>> ok

Strutto >>> Olio di semi di girasole

Burro >>> margarina vegetale

Latte vaccino >>> Latte vegetale

Pizzico di sale >>> ok

Vaniglia/Vanillina >>> ok

Miele >>> sciroppo d’agave

Uova >>> fecola di patate o preparato industriale sostitutivo apposito

Scorza di limone >>> ok

Scorza d’arancia >>> ok

Grano cotto >>> ok

Ricotta di pecora >>> Ricotta di soia o tofu vellutato

Cedro candito >>> ok

Acqua di fiori d’arancio >>> ok

Zucchero a velo >>> ok

In più per la ricetta serve:

Agar Agar (per addensare)

Sostituendo gli ingredienti originali con quelli 100% vegetali, avrete la possibilità di non rinunciare a questo delizioso dolce pasquale restando fedeli alla vostra scelta etica alimentare.

È chiaro che il sapore possa un po’ variare, non possiamo metterlo in dubbio. Ma sono certa che potrete scoprire molte più similitudini di quanto crediate grazie a questa ottima alternativa.

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